La tua ombra digitale: Perché la tua impronta digitale è più importante di quanto pensi

Ti è mai capitato di cercare qualcosa a caso e improvvisamente il tuo feed si riempie di pubblicità relative proprio a quell’argomento? No, non sei pazzə: Internet ti sta osservando. Ogni clic, ogni scorrimento, ogni “mi piace” e ogni condivisione lasciano un segno. Quel segno è chiamato impronta digitale e racconta tutta la tua storia, anche quando pensi di essere solo un semplice osservatore.
L’impronta digitale è la scia di dati che lasci online, che si tratti di post, like o semplici letture. L’European Association for Viewers Interests (EAVI) la definisce come “la scia di dati che lasci quando utilizzi Internet” (EAVI, n.d.). Alcuni sono evidenti, come i tuoi post su Instagram. Altri invece avvengono silenziosamente in background, come il tempo che passi su un video o la tua posizione rilevata da un’app che non ricordi nemmeno di avere.
Esistono due tipi di impronte digitali:
- Attive: i contenuti che pubblichi, condividi o invii consapevolmente.
- Passive: le informazioni raccolte senza il tuo intervento diretto (cookie, tracciamento della posizione, comportamento di navigazione).
Perché è importante?
Perché quei dati non restano lì. Vengono utilizzati dalle aziende tecnologiche, dagli inserzionisti e persino dalle campagne politiche. Ricordi lo scandalo Cambridge Analytica? I dati personali sono stati raccolti e utilizzati per manipolare gli elettori e la maggior parte delle persone non si è nemmeno resa conto di averne concesso l’accesso (Cadwalladr & Graham-Harrison, 2018).
Secondo una ricerca, molti giovani non comprendono appieno come vengono utilizzati i loro dati o come controllarli. Eppure la tua identità digitale può influire sulle tue candidature di lavoro, sulla tua salute mentale e persino sulla tua sicurezza online (Acquisti, Brandimarte e Loewenstein, 2015).
Cosa posso fare al riguardo?
Ecco la buona notizia: non sei impotente. Esistono modi semplici per proteggerti:
– Utilizza password forti e uniche
– Attiva l’autenticazione a due fattori
– Limita le autorizzazioni delle app (probabilmente l’app torcia non ha bisogno dei tuoi contatti)
– Cancella regolarmente i cookie
– Prova browser incentrati sulla privacy come DuckDuckGo o Brave
Come ha detto una volta Edward Snowden, “La privacy non riguarda qualcosa da nascondere. Riguarda qualcosa da proteggere” (Snowden, 2016).
E non spetta solo a noi come individui. Anche i sistemi devono cambiare. Leggi come il GDPR nell’UE stanno spingendo per una maggiore trasparenza e controllo. Ma rimanere informati e consapevoli è il primo passo, ed è qui che l’alfabetizzazione mediatica diventa il tuo superpotere.
In un mondo pieno di rumore, la tua impronta digitale parla forte. Assicurati che dica quello che vuoi che dica.
Riferimenti:
EAVI. (n.d.). Are you aware of your Digital Footprint?. EAVI. https://eavi.eu/are-you-aware-of-your-digital-footprint/
Confessore, N. (2018, April 4). Cambridge Analytica and Facebook: The scandal and the fallout so far. The New York Times. https://www.nytimes.com/2018/04/04/us/politics/cambridge-analytica-scandal-fallout.html
Cadwalladr, C., & Graham-Harrison, E. (2018, March 17). Revealed: 50 million Facebook profiles harvested for Cambridge Analytica in major data breach. The Guardian. https://www.theguardian.com/news/2018/mar/17/cambridge-analytica-facebook-influence-us-election
Acquisti, A., Brandimarte, L., & Loewenstein, G. (2015). Privacy and human behavior in the age of information. Science, 347(6221), 509–514. https://doi.org/10.1126/science.aaa1465
Snowden, E. (2016, September 16). Read Edward Snowden’s moving speech about why privacy is “something to protect”. Vanity Fair. https://www.vanityfair.com/hollywood/2016/09/edward-snowden-privacy-speech